Marta 35 anni ci racconta la sua storia e a sentirla parlare ancora tradisce una leggera emozione.
Aveva molti fibromi, tristemente ereditati dalla sua famiglia. Infatti, anche mamma e zia avevano già perso l’utero per lo stesso problema. Ma lei ha ostinatamente rifiutato ogni tipo di menomazione e non ha assolutamente accettato di rimuovere l’utero. Ha provato con Esmya che le era stato prospettato come un farmaco miracoloso che l’avrebbe fatta stare meglio. Invece con Esmya i suoi sanguinamenti sono appena diminuiti ma una volta sospeso il farmaco i sintomi sono tornati ad essere uguali per poi piano piano peggiorare fino all’inverosimile.
Ci dice di essere arrabbiata con il ginecologo per non essere stata informata che interrotto Esmya (ad oggi la durata massima del trattamento con Esmya è pari ad un anno) i sintomi sarebbero comunque tornati e che Esmya avrebbe solo posticipato la data dell’intervento chirurgico.
Quindi totalmente inutile in una donna che al tempo aveva 33 anni. E poi ancora più adirata per non essere stata informata dell’esistenza del l’embolizzazione. Poi come tante ormai la scoperta di questa tecnica che le ha ridato il sorriso e le ha provocato la scomparsa totale di tutti i sintomi. Ormai è passato più di un anno e ci dice di essere rinata. Il dottor Lupattelli le è stata sempre vicina e lo definisce l’uomo della provvidenza.
Grazie Marta che come tutte noi hai saputo raccontare la tua storia per fare si che tutte le donne possano sapere dell’esistenza di questa grande ed efficace terapia per la cura del fibroma.
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